Possono le acque dell’Ellesponto ostacolare i cuori palpitanti di due amanti?
Una stretta lingua di mare divideva le patrie di due innamorati: Sesto nel Chersoneso Tracico era la patria della bella Ero, sacerdotessa di Afrodite, e nella città di Abido, situata sulla sponda opposta in Asia Minore, viveva il giovinetto Leandro.
Quest’ultimo, spronato dall’intensità del sentimento d’amore che nutriva per Ero, ogni notte attraversava lo stretto canale marittimo a nuoto per raggiungere l’amata, guidato dal bagliore del lume che la fanciulla si premurava di accendere quale faro nell’oscurità per orientare la traversata del suo diletto.
Il fato, però, intervenne a distruggere l’idillio. Durante una violenta tempesta, la furia dei venti fece spegnere la fiamma della lucerna, disorientando Leandro e impedendogli di raggiungere la costa antistante. Travolto dalla violenza delle onde, lo sventurato ragazzo perì annegato e il suo cadavere, sospinto dalla corrente, venne trascinato sul litorale fino al basamento della torre abitata da Ero.
Alla vista del corpo esanime di Leandro, straziata dal dolore, Ero si gettò nel vuoto non tollerando di sopravvivere all’amato. Il comune destino tragico permise, in tal modo, alla coppia di ricongiungersi e rese il loro leggendario amore immortale.
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