Editoriale
di Armando Di Bucchianico
Secondo appuntamento della rubrica settimanale curata dall'autore e critico ludico Francesco Calvi che, ogni venerdì, si interroga sul rapporto tra Antica Grecia e Giochi da Tavolo. In questo articolo, in particolare, si vuol focalizzare l'attenzione sul confronto del passato e del presente nel settore ludico.
L'Antica Grecia è uno dei periodi storici più trattati nel mondo ludico. Le meccaniche di gioco più ricorrenti che troviamo nei titoli di oggi sono: la gestione dell'economia e delle risorse di produzione, la costruzione degli edifici nelle città, la conquista di territori e le battaglie tra eserciti.
Tra i più importanti giochi moderni ci sono:
Akropolis: un gioco di city building, in cui i giocatori sono degli architetti che hanno il compito di espandere la propria città costruendo case, templi, mercati, giardini e caserme.
Cyclades: un gioco di conquiste in cui è fondamentale ottenere i favori degli dei: Zeus, Ares, Athena, Apollo e Poseidone. Ogni giocatore è a capo di un esercito che guida tra le antiche isole Cicladi.
Elysium: i giocatori impersonano dei giovani semidei che vogliono guadagnarsi il favore degli dei dell'Olimpo, per ottenere il potere che permetterà loro di diventare degli esseri leggendari.
Olympus: ogni giocatore è al comando di una poleis, le città stato come Sparta e Atene. Ne dovranno incrementare la popolazione, cultura, forza militare e produzione di cibo, per ottenere l'egemonia sul Peloponneso.
Lords of Hellas: un gioco di conquiste che unisce la fantasia e la fantascienza all'Antica Grecia. Gli dei sono in possesso di avanzate tecnologie e i giocatori sono eroi alla guida di eserciti che mandati a contrastare orde di mostri e venerare gli dei per ottenere i loro favori.
L'Oracolo di Delphi: Zeus decide d'invitare un eroico mortale nell'Olimpo per offrirgli un generoso dono. Decide quindi di organizzare una competizione, in cui i partecipanti più forti e coraggiosi si sfidano per svolgere 12 compiti leggendari.
Se guardiamo la storia in generale, fino a quasi 100 anni fa, i giochi da tavolo prodotti erano esclusivamente astratti, dal design e materiale ridotto all'osso e con meccaniche di solito molto semplici.Pensiamo ad esempio al Go, a Ludo, Dama o al Pentagramma dell'Antica Grecia. Mentre già se guardiamo al Monopoly, pubblicato quasi 100 anni fa, è presente un tabellone con caselle disegnate, banconote di carta, miniature di case e alberghi, pedine dei giocatori, i dadi, carte delle proprietà acquistabili, e carte degli imprevisti e probabilità.
Quindi design, materiali e regole sono diventati più complessi e corposi.
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