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Immagine del redattoreSerena Napoleone

Gli Spiriti

In greco, quando una parola inizia per vocale, dittongo o ρ è consuetudine

indicare la presenza o meno di aspirazione mediante l’utilizzo dello spirito

(spiritus = “aspirazione”; πνεύμα = “soffio”).


Il segno grafico dello spirito deriva, attraverso alcune modifiche, dall’antica

spirante faringale fenicia het.

Lo spirito può essere aspro o dolce e può avere valore distintivo in caso di

parole omografe.

- Lo spirito ASPRO (‘) indica l’aspirazione iniziale: ῥ e ὑ ad inizio di

parola sono sempre aspirate e, dunque, accompagnate dallo spirito

aspro. Nella traslitterazione moderna lo spirito è rappresentato da /h/.

Es. ῥῆσις (“discorso”) ὑπόθεσις (“base”)

- Lo spirito DOLCE (’) indica l’assenza di aspirazione iniziale.

Es. ἀγορά (“piazza”)

Alcune convenzioni grafiche:

- Se la parola inizia per vocale o ρ, lo spirito è convenzionalmente posto

sopra di esse se sono minuscole, prima di esse (in alto a destra) se

sono maiuscole.

Es. ἱστορία (“indagine”) Ἑλένη (“Elena”)

- Se la parola inizia con un dittongo, lo spirito è convenzionalmente

collocato sul suo secodo elemento.

Es. αἴσθησις (“percezione”)

- Se vocale/dittongo iniziali hanno oltre allo spirito anche l’accento,

quest’ultimo sarà posto dopo lo spirito se acuto, sopra lo spirito se

circonflesso.

Es. εἴδωλον (“immagine”) οἶνος (“vino”)

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