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Immagine del redattoreArmando Di Bucchianico

HALLOWEEN e la FESTA delle ANTESTERIE

Halloween nasce come festa anglosassone ma in realtà anche in Grecia esiste una storia antica legata alla festa più spaventosa dell’anno: la Festa delle Antesterie.


Le Antesterie sono una festività greca che per molti aspetti ricorda Halloween. Vediamo, quindi, come nei tempi antichi, esistevano già delle importanti celebrazioni legate al mondo dei morti.

Atene era la città in cui le Antesterie venivano celebrate maggiormente. La festa prevedeva varie attività organizzate in tre giorni, a differenza di Halloween che oggi viene vissuto solo il 31 ottobre per una giornata, o meglio, per una notte.

Per entrambe le festività, i morti e gli spiriti sono i protagonisti della festa. Anzi, in Grecia, per tutti e tre i giorni, le anime dei morti potevano proprio circolare liberamente!


Il primo giorno: Pithoigìa

Durante il primo giorno della festività greca si scoperchiavano dei grandi recipienti di argilla contenenti vino, affinché i morti potessero dissetarsi. Anche tutti i vivi, liberi e schiavi, potevano bere.

Antiche credenze raccontano, infatti, che le anime defunte, durante la notte, uscissero dalle loro tombe e che venissero proprio attirate dal profumo del vino degli Dei.

Il secondo giorno: la sacra processione

Il secondo giorno delle Antesterie era dedicato alla sacra processione durante il quale era permesso lo scambio di scherzi e di lazzi dai carri in mezzo alla folla di persone mascherate e travestite. Proprio come avviene oggi ad Halloween quando i bambini travestiti da vampiri, mostri e streghe invadono le strade urlando: “dolcetto o scherzetto?”.

E le somiglianze non finisco qui! Come in America, dove le case venivano addobbate con zucche, candele, scheletri, anche le dimore dei Greci venivano ornate, ma di piante di vario genere e pece col fine di allontanare quanto più possibile le anime dei morti dalle loro abitazioni.

Inoltre, prima del termine della festa, le donne greche cuocevano delle focacce dolci da offrire e ai morti per calmare la loro furia. Dopo essersi saziati con vari dolci, gli spiriti erano invitati a lasciare la terra dei vivi, al grido di: “θύραζε κῆρες, ούκ ἔνι Ἀνθεστήρια!”. Ovvero: “Andatevene, Cari. Sono finite le Antesterie!” .

Il terzo giorno: la festa dell’altalena

Infine, durante l’ultimo giorno delle Antesterie, avviene il vero e proprio mito dell’orrore: la festa dell’altalena.

Prima di salutare i defunti, venivano, infatti, appese agli alberi delle altalene per celebrare la morte di Erigone, figlia di Icario. Queste altalene replicavano quella sospensione che fece morire Erigone e consentivano alle donne, dondolandosi, di espiare di anno in anno la colpa dei propri antenati.

Nonostante il tempo e le differenti culture, la storia, seppur con altri nomi e altre celebrazioni, si tramanda sempre.

E se oggi ogni 31 ottobre tagliamo zucche, riempiamo ceste di dolciumi e compriamo vestiti da scheletro è grazie alle antiche storie e tradizioni che non vengono mai dimenticate e che influenzano le moderne festività.

Quando oggi un bambino la sera del 31 ottobre bussa alla nostra porta con una maschera da zombie e in mano una zucca, ovviamente non pensa ne conosce tutte queste credenze antiche. Semplicemente fa quello che gli riesce più naturale: sorridere e giocare a dare caccia agli spiriti e ai fantasmi. È solo un gioco, ma un gioco molto divertente e coinvolgente.

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