Il Palazzo di Cnosso è la più grande e magnifica testimonianza di una civiltà antica, quella Minoica, che oltre 2000 anni prima di Cristo gettò le basi per la successiva cultura classica in Grecia e in tutto il Mediterraneo. Siamo alle radici della nostra cultura occidentale, e quel poco che rimane dell’immenso edificio lascia intuire quanto questo luogo sia cruciale per la storia, l’arte e l’architettura. Nonostante il discutibile restauro operato da Sir Arthur Evans, il palazzo riesce ancora a trasmettere ai visitatori tutto il suo splendore, dando un’idea dell’organizzazione della vita quotidiana nelle sue innumerevoli stanze.
A proposito di Evans: fu l’archeologo che nel 1900 iniziò gli scavi di Cnosso, e che si occupò anche di restaurare le rovine del palazzo. Come era comune in quegli anni, cercò di ricreare l’aspetto originale dell’edificio ricostruendo parti mancanti con materiali estranei e moderni, come il cemento armato. Per questo motivo in seguito fu molto criticato, ma non fu certo l’unico, era il modo di operare della sua epoca: l’archeologia e il restauro negli anni successivi si sono radicalmente trasformati grazie a nuove conoscenze e al progresso scientifico.
Questo articolo spero si rivelerà indispensabile per scoprire tutti i segreti del Palazzo di Cnosso, come il complesso sistema di canalizzazione dell’acqua, e della vita quotidiana dei suoi abitanti. Secondo il mito tra questi ci sarebbe anche il Minotauro, nel suo labirinto, ed il re Minosse. In realtà Minosse era l’appellativo che veniva dato a tutti i sovrani di Creta, e il labirinto forse sarebbe il palazzo stesso, immenso e disorientante con le sue centinaia di stanze, tanto da essere visto come un labirinto.
Ma se il Minotauro naturalmente era solo un mito, i tori erano realmente importanti per la civiltà Minoica: non solo erano fonte di cibo, ma erano anche animali sacri che venivano sacrificati nei riti religiosi e sfidati nelle tauromachie, giochi sacri simili alle corride. Le corna di toro sono il motivo più ricorrente nell’arte minoica e venivano rappresentate ovunque, persino sui tetti delle case.
È stato scoperto un bellissimo affresco che raffigura una scena di tauromachia: nel sito archeologico se ne può vedere una copia. Ma gli affreschi rinvenuti sono centinaia, realistici, ricchi di dettagli e dai colori brillanti, come lo splendido affresco con i delfini che nuotano nel mare. Oggi si trovano tutti nel Museo Archeologico di Heraklion, nel centro della cittadina.
I due luoghi più particolari e importanti della residenza sono la stanza del re Minossee quella della regina: la prima conserva ancora il trono di pietra sul quale si sedeva il re! L’altra ha un vaso originale che conteneva gli unguenti e le creme di bellezza della regina, ed è riccamente decorata con tre motivi diversi e sovrapposti l’uno all’altro.
I Minoici, dopo secoli di prosperità grazie ad una cultura ed una economia all’avanguardia, sono rapidamente scomparsi, e le cause del loro declino sono ancora discusse. Sicuramente ci furono di mezzo delle catastrofi naturali come eruzioni vulcaniche e conseguenti tsunami, che mandarono in crisi la civilità minoica. Creta poco dopo fu conquistata dai Greci, ma la fine della civiltà Minoica rimane ancora in gran parte un mistero che continua a suscitare dibattiti e a stimolare studi e ricerche.
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