PREMESSA
Sotto il periodo di Halloween sono milioni le persone che decidono di vedere i propri film horror preferiti e, tra tutti, oggi la saga di Saw l’Enigmista è tra le più iconiche dei prodotti del genere cinematografico contemporaneo.
La trama di questa serie di film ruota intorno all'astuto ed efferato John Kramer, alias Jigsaw, sofferente di un cancro al cervello in fase terminale, e ai suoi apprendisti. Le vittime vengono catturate e poste in trappole mortali, dalle quali è possibile uscire solitamente dopo mutilazioni e grandi sofferenze.
Non tutti sanno, però, che sul fondo del tema splatter gialle un’inquieta verità.
Il Toro di Falaride, noto anche come il Toro di Bronzo di Falaride o il Toro di Sicilia, è una delle invenzioni più orribili e famigerate della storia antica. Questo macabro strumento di tortura è legato al tiranno greco Falaride, che governò la città di Agrigento in Sicilia nel VI secolo a.C. La storia del Toro di Falaride è un racconto di crudeltà umana e di come il potere può essere distorto per scopi malvagi.
ORIGINI e COSTRUZIONE
Secondo la leggenda, fu progettato e costruito da Perillo di Atene, un artigiano che rispose alla richiesta del tiranno di creare un dispositivo di tortura insuperabile. Il toro era una statua di bronzo a grandezza naturale di un toro reale, con una porta sulla parte anteriore attraverso la quale la vittima veniva inserita. Una volta all’interno, il toro veniva riscaldato fino a diventare incandescente, bruciando lentamente la vittima viva all’interno.
USO e SIGNIFICATO
Il Toro di Falaride non era solo un mezzo di tortura fisica, ma anche un simbolo del potere tirannico e dell’ingiustizia. Falaride lo utilizzava per punire coloro che osavano sfidare il suo dominio o per intimidire i suoi sudditi, creando un clima di terrore e obbedienza. Il suo uso spietato alimentava la leggenda del tiranno sanguinario, consolidando il suo controllo sulla città e sulla regione circostante.
LEGGENDE e MITI
La storia del Toro di Falaride è diventata parte integrante del folklore greco antico, con numerose leggende e racconti che circondano la sua origine e il suo destino. Una delle leggende più note racconta di come Falaride alla fine fu condannato a subire la stessa sorte del suo toro, essendo stato fatto bruciare vivo al suo interno per ordine del re di Siracusa, Gelone. Questo atto finale di giustizia poeticamente tragica ha contribuito a cementare la reputazione di Falaride come uno dei tiranni più spietati della storia.
EREDITÀ CULTURALE
Il Toro di Falaride ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura e nella coscienza collettiva, simboleggiando la crudeltà e la tirannia nel corso dei secoli. La sua storia è stata raccontata e reinterpretata in opere d’arte, letteratura e teatro, servendo come monito contro l’abuso di potere e la violenza in tutte le sue forme.
In conclusione, il Toro di Falaride rimane un’illustrazione vivida della capacità dell’umanità di infliggere sofferenza e terrore ai propri simili. La sua storia ci ricorda l’importanza di resistere alla tirannia e difendere i valori dell’umanità, per evitare che simili orrori si ripetano nella storia futura.
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