L'11 novembre 2024 il film diretto da Christopher Nolan, Interstellar, vedrà i festeggiamenti del suo decimo anniversario. Nel film l'elemento dominante è senza dubbio il tempo e possiamo individuare diverse concezioni di quest'ultimo. Ma chi furono i primi ad attribuire più sfumature di significato a quell'elemento che oggi noi riassumiamo banalmente con un vocabolo?
I greci usavano diversi termini per definire il tempo: Chronos per indicare la natura quantitativa, quindi lo scorrere dei minuti; Aiòn in riferimento alla vita come durata; Kairos per indicarne la natura qualitativa e quindi soggettiva, indeterminata e indefinita.
Chronos, era una divinità terribile e potentissima, figlio di Urano e Gea; nella mitologia greca veniva rappresentato come un gigante che divora i propri figli, ciò che egli stesso aveva generato, finché non venne spodestato da Zeus.
Kairos, ultimo figlio di Zeus, era rappresentato come un giovanetto con le ali ai piedi, in continuo movimento, con un ciuffo di capelli in fronte e la nuca rasata ad indicare la difficoltà ad afferrarlo. Tiene in mano un rasoio su cui è poggiata una bilancia.
Indicava il momento giusto, opportuno, adatto, la buona occasione, un momento nel quale accade qualcosa di speciale.
Il momento propizio da cogliere nella sua veloce istantaneità: in questo caso il tempo sembra vivere solo come presente, ma diventa fondamentale per il futuro in quanto l’attenzione costante permette di “leggere” gli eventi.
È un invito a vivere nel presente, nella quotidianità, agendo consapevolmente.
Kairos è un tempo rivelatore che è stato definito una porta sull’interiorità.
Approfondito ciò, ora possiamo assicurarvi che, quando vedrete Interstellar al cinema, lo farete con occhi diversi.
Vedrete la pellicola come la perfetta incarnazione dell'etica di neosellen.com e la potrete assaporare con animo più maturo e consapevole.
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