top of page

L’ETICA di ARISTOTELE applicata al LAVORO: come essere felici e produttivi?

  • Immagine del redattore: Tor Myhren
    Tor Myhren
  • 18 gen
  • Tempo di lettura: 4 min

Svegliarsi la mattina e andare al lavoro è per molti una routine, ma quanti possono dire di essere davvero felici nel farlo? Oggi si parla tanto di work-life balance, soddisfazione professionale e produttività sostenibile, ma questi temi non sono affatto moderni. Aristotele, più di duemila anni fa, aveva già intuito l’importanza di trovare un equilibrio tra successo e benessere, e lo riassumeva con un concetto chiave: eudaimonia.


Ma cosa significa esattamente e come possiamo applicarlo nella vita lavorativa di oggi? Scopriamolo insieme.



1. Cos’è la Eudaimonia e Perché Conta per il Lavoro?

Il termine eudaimonia viene spesso tradotto con “felicità”, ma in realtà il suo significato è più profondo. Per Aristotele, la vera felicità non era uno stato passeggero, ma una condizione duratura di realizzazione personale, un’esistenza vissuta in armonia con le proprie virtù e il proprio scopo.


Se ci pensi, è la stessa cosa che cerchiamo oggi nel mondo del lavoro:

✔️ Un impiego che ci dia soddisfazione, non solo stipendio.

✔️ Un equilibrio tra sfida e competenza.

✔️ Il senso di contribuire a qualcosa di più grande.


In sostanza, per Aristotele non si è felici per caso, ma attraverso un lavoro ben fatto, che ci permette di sviluppare le nostre capacità e vivere secondo i nostri valori.



2. Lavoro e Virtù: Essere il Miglior “Sé” Possibile

Per Aristotele, ogni persona ha un telos, uno scopo naturale che può essere raggiunto solo attraverso la pratica delle virtù.


Nel mondo del lavoro, questo significa che la vera soddisfazione non viene dall’evitare le difficoltà o cercare solo il profitto, ma dal migliorare costantemente noi stessi attraverso virtù pratiche come:

• Saggezza (Phronesis): prendere decisioni equilibrate e ponderate.

• Coraggio (Andreia): affrontare le sfide senza paura.

• Giustizia (Dikaiosyne): essere corretti con colleghi e clienti.

• Temperanza (Sophrosyne): trovare il giusto equilibrio tra lavoro e vita personale.


Immagina di applicare questi principi in ufficio: sarebbe un luogo migliore, no?



3. Il Giusto Mezzo: Come Evitare il Burnout e la Noia

Uno dei concetti più famosi dell’etica aristotelica è la teoria del giusto mezzo. Per ogni comportamento, esiste un equilibrio tra due estremi negativi.


Nel contesto lavorativo, possiamo applicarlo così:


Lavorare troppo (burnout) → Equilibrio → Lavorare troppo poco (apatia)

Pensare solo al guadagno → Equilibrio → Lavorare per una crescita personale e professionale

Evitare ogni responsabilità → Equilibrio → Accettare sfide ma senza eccessivo stress


Trovare il giusto mezzo è la chiave per essere produttivi senza esaurirsi. Se ci spingiamo troppo oltre, perdiamo il controllo. Se non ci impegniamo abbastanza, ci sentiamo insoddisfatti.



4. Flow e Eudaimonia: Quando il Lavoro Diventa Piacere

Hai mai provato quella sensazione di immersione totale in un compito, in cui il tempo vola e sei completamente concentrato? Questo stato si chiama flow, ed è esattamente ciò che Aristotele avrebbe considerato una forma di eudaimonia.


Il flow accade quando:

✅ Hai un obiettivo chiaro.

✅ Le tue competenze sono adatte alla sfida.

✅ Sei motivato più dal piacere di fare che dalla ricompensa esterna.


Un designer che crea un’opera, uno sviluppatore che scrive codice con entusiasmo, un insegnante che appassiona gli studenti… sono tutti esempi di persone che sperimentano il flow, proprio perché il loro lavoro è allineato con le loro capacità e passioni.


Trovare un lavoro o un progetto che ci metta in questo stato non solo ci rende più felici, ma ci fa anche diventare più produttivi e creativi.



5. Lavorare per Soldi o per Significato? Il Dilemma Moderno

Una domanda comune è: lavoriamo per vivere o viviamo per lavorare?


Per Aristotele, il denaro era importante, ma non era il fine ultimo. Se il nostro unico obiettivo è lo stipendio, rischiamo di sentirci vuoti. D’altro canto, se ignoriamo il valore economico del nostro lavoro, rischiamo di non essere sostenibili.


L’ideale aristotelico è trovare un’occupazione che sia giusta sia dal punto di vista economico che da quello della crescita personale.


Nel mondo di oggi, possiamo applicare questo principio scegliendo lavori che:

✅ Abbiano uno scopo chiaro oltre al guadagno.

✅ Consentano di esprimere il nostro talento.

✅ Ci permettano di svilupparci come persone, e non solo come impiegati.



6. La Chiave della Felicità nel Lavoro Secondo Aristotele

📌 Trova uno scopo: Lavorare senza una direzione porta frustrazione. Chiediti cosa vuoi costruire con il tuo lavoro.

📌 Cerca il giusto mezzo: Non esaurirti, ma non accontentarti della mediocrità.

📌 Migliora ogni giorno: La crescita continua è la base della felicità duratura.

📌 Coltiva relazioni positive: Il successo lavorativo non è solo individuale, ma si basa anche sulla collaborazione e il rispetto reciproco.


Se applichiamo questi principi al lavoro, possiamo trasformare l’ufficio da un luogo di stress a un ambiente di crescita e soddisfazione.



Conclusione: Eudaimonia, La Chiave del Successo Sostenibile

Il pensiero di Aristotele ci insegna che il lavoro non deve essere visto solo come un obbligo, ma come uno strumento per raggiungere la felicità e la realizzazione personale.


Oggi, più che mai, questi concetti sono attuali: un ambiente di lavoro basato su virtù, equilibrio e crescita personale non solo ci rende più produttivi, ma ci permette anche di vivere meglio.


Quindi, la prossima volta che penserai alla tua carriera, chiediti: sto solo lavorando o sto costruendo la mia eudaimonia?

Comments


bottom of page