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Immagine del redattoreArmando Di Bucchianico

L'IMMIGRAZIONE DORICA

L'immigrazione dorica inizia, secondo un antico calcolo, nel 1104, dunque circa ottant'anni dopo la fine della guerra di Troia (1184). Questo soprattutto perché, nelle composizioni omeriche, non viene mai fatto riferimento a questo popolo. Dal 1000, artisticamente, dal tardo stile miceneo della ceramica si passa allo stile protogeometrico ed ha inizio l'usanza della cremazione dei corpi dei defunti.

Greci nord-occidentali occupano la Tessaglia occidentale, si spingono verso le Tessaglia orientale (espellendone gli Achei, che si ritirano nella penisola montuosa di Magnesia), sulle isole e nell'accia, sulle coste nord-occidentali dell'Asia Minore.

Solo verso il 700 gli Achei arrivano nella Troade e a Larissa: le più antiche colonie achee di Chio, Smirne, Focea sono dunque conquistate dagli Ioni. Focesi e Locresi occupano la regione compresa tra il Parnaso e il mare euboico. La maggior parte dei Dori raggiunge il golfo Maliamo e da qui, dividendosi in due direttive, Creta, Tera, Coo, Rodi, e la costa sud-occidentale dell'Asia Minore da un lato, il golfo di Nauplia dell'altro.

Qui essi fondano la città di Argo, conquistano l'Argolide, Corinto, Megara e la Beozia.

Sul versante occidentale della catena del Pindo schiere doriche, fortemente frammiste a Illici, raggiungono lo stretto di Naupatto (Lepanto), s'impadroniscono dell'Elide, attraversano il poco fertile bacino di Megalopoli e si stabiliscono a Sparta (questo verso il 900).

Un'estensione dell'espansione dorica può essere considerata la conquista della Messenia (prima guerra messianica 740-720), l'espulsione degli Ioni dalle punte orientali del Peloponneso e quella degli Achei dalla Acaia verso l'Eolide e le cosiddette isole ioniche (Itaca, Leuca, Cefalonia).

Un'altra spinta di ceppi dalla Grecia nord-occidentale, considerati semi-barbari dai greci, si ha verso l'Epiro e l'Acarnania. I Dori di Argo fondano Cnosso e Tilisso nell'isola di Creta e gli Achei si affermano in Arcadia.

Tutti questi spostamenti demografici si possono dunque dividere in diversi gruppi e diverse direttive: ad esse si ricollega la colonizzazione greca nell'Italia Meridionale e in Sicilia. A tale periodo appartiene anche l'avanzata dei Macedoni verso la costa del golfo di Salamina. Solamente l'Attica e l'isola di Eubea riescono a sottrarsi all'immigrazione dorica. Come l'arcipelago delle Cicladi, queste restano in possesso degli Ioni, una parte dei quali, in seguito, si sposta sulle coste occidentali dell'Asia Minore.

I Dori fondano anche Siracusa, nel 773, Lentini e Catania, nel 729, Megara Iblea, odierna Ragusa.Allo spostamento di un'intera comunità dorica si deve la colonizzazione delle coste occidentali del golfo di Taranto.

Verso il 700 i Greci appaiono distinti in tre stirpi che, ognuna differenziata dalla diversità del proprio dialetto, si estendono come tre "fasce" su tutto l'Egeo: gli Eoli, gli Ioni e i Dori.


Gli Eoli si stabiliscono sulla costa orientale della Tessaglia, a Lesbo, nella Troade e lungo le coste occidentali dell'Asia Minore fino a Smirne, e poi anche in Arcadia e a Cipro.


Gli Ioni sono attestati nell'Attica, nell'Eubea, nella Calcida, nelle Sporadi settentrionali nelle Cicladi, a Chio, Samo, Icaria, sulla costa della Focide, a Nasso e nelle colonie fondate da quest'ultima: Catania e Lentini e Zancle, sulla strada di Messina.


I Dori sono invece sparsi nella restante Grecia, a Creta, Melo, Tera, Anafè, sulle isole del Dodecanneso, a Rodi nonché sull'estrema punta meridionale d'Italia e sulla costa orientale e sud-orientale della Sicilia.

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