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Le DONNE dell'ANTICA GRECIA: Medusa

Immagine del redattore: Matilde AgazziMatilde Agazzi

Quella di Medusa è la storia di una fanciulla splendida e molto desiderata dagli uomini. La sua bellezza era tale che al solo sguardo gli uomini si invaghivano di lei. Finanche Poseidone cedette a quel fascino ma lei, non corrispondendo quell’amore, non ne volle sapere.


Poseidone, offeso dal rifiuto, contro ogni forma di rispetto e moralità, rapì Medusa e, nel tempio di Atena, abusò di lei. Atena, piccata dal fatto che l’accaduto si compì nel suo tempio, punì Medusa trasformando per sempre i suoi lunghi capelli in grotteschi serpenti e conferendo al suo sguardo un potere malefico: chiunque lo avesse incrociato sarebbe stato trasformata in pietra. Una maledizione che segnò irrimediabilmente tutta la sua esistenza condannandola ad essere temuta ed abbandonata a se stessa nel suo dolore.


Oggi Medusa è il simbolo delle donne che hanno subito violenza da parte degli uomini.


Una violenza che genera dal rifiuto, dalla negazione, quindi, della libertà delle donne di scegliere di corrispondere o no un sentimento. Una violenza ancor più grave poiché oggetto di punizione non del carnefice bensì ella stessa vittima ed inoltre da parte di una stessa donna.


Il suo aspetto è associato alla radicale trasformazione che stravolge totalmente la vita delle donne abusate, una vita che rimarrà per sempre trasformata, proprio come i capelli di Medusa.


Un fenomeno purtroppo tristemente attuale.


Fortunatamnete oggi le donne sono sempre più invogliate a riconquistare la loro libertà, quella che Medusa non ha più potuto avere.

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